Con il provvedimento 105669/2024, datato 8 marzo e pubblicato l’11 marzo, l’agenzia delle Entrate ha modificato il precedente atto 433608 del 24 novembre 2022, contenente le regole tecniche in materia di emissione e ricezione della e-fattura.
Tutti i contribuenti – non solo operatori economici ma anche consumatori finali e soggetti diversi dalle persone fisiche non titolari di partita Iva – possono dal 20 marzo scorso non solo recuperare i file di interesse, senza dovere sottoscrivere un apposito accordo di servizio con le Entrate, ma consultarli nonostante siano stati ricevuti prima dell’esplicita adesione al servizio (ora abrogata). Il contribuente può risalire a documenti indietro nel tempo, fino a due anni per le fatture elettroniche e a otto anni per i dati fatture e cioè quelli fiscalmente rilevanti ai sensi dell’articolo 21 del Dpr 633/72 a esclusione di quelli relativi alla natura, qualità e quantità dei beni e servizi oggetto dell’operazione.